sabato 1 marzo 2008

I doni della morte

E alla fine è finita!
Peccato, perché il mondo e i personaggi della Rowling erano diventati libro dopo libro sempre più tridimensionali e mi ci ero affezionato.
Finisce comunque nel modo migliore, ovvero con un buon finale in cui tante cose apparse nella saga vanno al loro posto con coerenza.
Mi ha lasciato un po' stranito il fatto che il libro abbia una struttura del tutto diversa dagli altri (non le solite vicende dell'anno scolastico, ma un viaggio avventuroso), ma ci sta bene: la dimensione della storia, così come i personaggi, è cresciuta con gli anni, e se per esempio nel secondo libro il basilisco riusciva a non uccidere nessuno, ora le sofferenze, le ferite e i morti sono numerosi. Si scopre in che anno siamo (nel 1997, ed Harry è nato nel 1980!) e persino il cugino Dudley acquista aspetti interessanti.
Bella la conclusione in stazione, che lascia aperte possibilità per nuove storie future, nonostante l'autrice per ora neghi.

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